Donne protestano contro Francesco

Le parole usate da papa Francesco per condannare l'aborto non piacciono alle cattoliche tedesche e svizzere

15 ottobre 2018

(ve) L'Unione delle Donne Cattoliche in Svizzera (Schweizerischer Katholischer Frauenbund SKF) non condivide la condanna espressa da papa Francesco contro le donne che decidono di ricorrere all'aborto e perciò sostiene la petizione lanciata dall'Unione delle Donne Cattoliche in Germania.
Nel corso dell'udienza generale, la scorsa settimana, papa Francesco ha parlato dell’aborto, e come già aveva fatto altre volte, lo ha condannato come atto contro la vita. “Io vi domando: è giusto fare fuori una vita umana per risolvere un problema?”, ha detto il papa. E ancora, le parole più dure: “È come affittare un sicario”.

Risposta delle donne cattoliche
"Donne che prendono in considerazione la possibilità di abortire non sono criminali, ma persone che soffrono", ha dichiarato Barbara John, presidente dell'associazione diocesana di Berlino dell'Unione delle Donne Cattoliche. "Quelle donne si trovano in un grave dilemma e hanno bisogno di aiuto. E questo può consistere anche in un aborto. È un fatto triste, ma non merita di essere condannato".

Donne in difficoltà
L'Unione delle Donne Cattoliche in Svizzera sostiene a sua volta la petizione lanciata in Germania e la promuove sul proprio sito. "Ci opponiamo con forza a questa criminalizzazione", ha affermato la presidente della SKF, Simone Curau-Aepli, intervistata dalla radio SRF. Le donne confrontate con quella situazione sono in difficoltà " e non si sentono in grado di portare a termine la loro gravidanza a causa di ragioni economiche, sociali o psicologiche".
La SKF sostiene quelle donne, ha detto ancora Curau-Aepli, attraverso il "Fondo di solidarietà per madre e bambino" (Solidaritätsfonds für Mutter und Kind). La chiesa potrebbe offrire maggiore aiuto e sostegno a quelle donne che molto spesso sono invece lasciate sole. Anche Curau-Aepli ha firmato la petizione tedesca. Quasi 22'000 persone hanno firmato finora (lunedì, 7.30) la petizione che intende raggiungere quota 25'000 firme. (kath.ch)

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