Papa Francesco scrive a tutti i fedeli cattolici

Scandalo pedofilia, il report del Grand Jury della Pennsylvania rivela l'orrore

20 agosto 2018

(ve) Ancora storie di abusi sessuali su minori da parte di preti e prelati. Dopo lo scandalo che ha scosso il Cile, è la volta dello Stato della Pennsylvania negli USA. Un rapporto del “Grand Jury” dello Stato americano pubblicato martedì scorso, 14 agosto, accusa: dal 1947 al 2016 più di 300 preti hanno abusato di oltre mille vittime. Sotto la lente dei procuratori USA sei delle otto diocesi della Pennsylvania. Il quadro che emerge dal report, che non lesina sui dettagli, è agghiacciante. Solo negli ultimi quindici anni violenze e abusi si sono ridotti drasticamente fino ad arrivare quasi a zero, da quando cioè la Conferenza episcopale degli Stati Uniti si è dotata di regole precise per combattere il fenomeno della pedofilia clericale evitando coperture e insabbiamenti e soprattutto mettendo i sospetti in condizione di non nuocere.

Il papa: “abbiamo abbandonato i piccoli”
Con un gesto senza precedenti, oggi papa Francesco ha scritto una lettera a tutti i cattolici del mondo, definendo quanto rivelato dal report della Pennsylvania come “crimini orribili”. Esprime vergogna, tristezza, pentimento, il pontefice, e mette al centro delle sue preoccupazioni le vittime, il cui lamento “per molto tempo è stato ignorato, nascosto o messo a tacere”.
“Abbiamo trascurato e abbandonato i piccoli”, ammette Bergoglio nella sua missiva che si apre con la citazione della lettera di San Paolo ai Corinzi “Se un membro soffre, tutte le membra soffrono insieme”.

Per una sana trasformazione
Una lettera con la quale il papa invita il “popolo di Dio” al digiuno e alla preghiera per i crimini degli abusi sessuali sui minori nella chiesa. Chiedendo perdono, ammette: “non abbiamo agito in tempo riconoscendo la dimensione e la gravità del danno che si stava causando in tante vite”.
Al primo posto vanno la sicurezza e la protezione dell'integrità dei bambini e degli adulti in stato di vulnerabilità. Per questo serve il “risveglio della nostra coscienza, la nostra solidarietà e il nostro impegno per una cultura della protezione e del ‘mai più’ verso ogni tipo e forma di abuso”.
Tutto ciò che si fa per sradicare la cultura dell'abuso dalle comunità senza una partecipazione attiva di tutti i membri della Chiesa non riuscirà a generare le dinamiche necessarie per una sana ed effettiva trasformazione, scrive il papa che insiste: “Dire no all'abuso significa dire con forza no a qualsiasi forma di clericalismo.”

Dimissioni dei vescovi o crisi patriarcale?
Intanto, negli Stati Uniti sono già quasi 3000 i teologi, educatori e cattolici laici che sostengono una petizione per chiedere ai vescovi degli Stati Uniti di presentare le dimissioni a papa Francesco, richiamando il gesto dei 34 vescovi cileni dello scorso maggio, che con questo atto pubblico di penitenza hanno voluto rispondere alle rivelazioni di abusi sessuali e corruzione.

Altri, come la rivista Sojourners, chiedono che le chiese, tutte, facciano un salto di qualità sul fronte dell’abbattimento delle strutture patriarcali che ancora le pervadono.

Chissà che la “crisi patriarcale” che stanno attraversando le chiese, quella cattolica, come molte chiese evangeliche - non dimentichiamo che nei mesi scorsi la megachurch Willow Creek del pastore Bill Hybels è stata scossa da uno scandalo di molestie il cui protagonista è lo stesso fondatore della chiesa -, non sia invece un’opportunità? “Se riusciremo a capirlo, forse potremo pensare a dei passi per andare avanti”, si legge in un editoriale dell’autorevole rivista evangelica statunitense. (Gaelle Courtens)

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