Chiese tedesche contano le pecore

Nel 2017 in Germania 200.000 evangelici e 167.504 cattolici hanno abbandonato i banchi di chiesa

08 agosto 2018

(ve) Le recenti statistiche relative al numero dei fedeli della Chiesa evangelica in Germania (EKD) e della Conferenza episcopale tedesca (DBK) evidenziano un costante ed inesorabile calo. Messe insieme, le due grandi chiese possono contare sul 54,2% della popolazione. Tenuto conto delle chiese evangeliche libere, degli ortodossi e dei fedeli di altre chiese la percentuale raggiunge il 57,6%.

Cristiani in cifre
Nel 2017 la Chiesa cattolica contava circa 23,3 milioni di fedeli su tutto il territorio nazionale, corrispondenti al 28,2% della popolazione totale. L’EKD ha stimato in 21,5 milioni il numero dei propri appartenenti nelle 20 chiese regionali, corrispondenti a una quota di circa il 26%.

L’EKD ha registrato circa 350.000 decessi a fronte di 180.000 battesimi e 25.000 nuovi ingressi

Pochi battesimi
Tuttavia la tendenza, convengono la Conferenza episcopale e l’EKD, è verso un ulteriore calo. Una delle cause è l’evoluzione demografica. Muoiono più fedeli di quanti se ne aggiungano. Nel 2017 la Chiesa cattolica ha infatti registrato quasi 244.000 funerali a fronte di appena 170.000 battesimi e 9.332 tra nuovi fedeli o rientri. Nello stesso anno l’EKD ha registrato circa 350.000 decessi a fronte di 180.000 battesimi e 25.000 nuovi ingressi.

Cifre dolenti
Il numero delle fuoriuscite continua a essere elevato. L’anno scorso 167.504 persone hanno voltato le spalle alla Chiesa cattolica; nelle Chiese regionali dell’EKD i fedeli che se ne sono andati sono stati circa 200.000.
Di cifre dolenti parla il segretario della Conferenza episcopale p. Hans Langendörfer, che apprezza gli sforzi di alcune delle 27 diocesi cattoliche volti ad analizzare le ragioni “tanto della permanenza dei fedeli nella Chiesa quanto delle fuoriuscite”.
“Non ci preoccupa soltanto il numero costantemente elevato degli abbandoni, ma anche l’incidenza nettamente superiore alla media delle fuoriuscite nella fascia d’età compresa tra i 15 e i 44 anni”, dice per esempio il vicario generale della diocesi di Rottenburg-Stoccarda, Clemens Stroppel.

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Se ne vanno i baby boomer
A medio termine ciò potrebbe avere a sua volta ripercussioni sulla situazione finanziaria. E questo sebbene le entrate fiscali delle chiese abbiano toccato nuovi record, con 6,43 miliardi di euro per i cattolici e 5,67 miliardi di euro per gli evangelici.
Tuttavia l’EKD fa notare che già adesso è possibile prevedere la fine di questa evoluzione. Gran parte delle entrate attuali proverrebbero infatti dai "baby boomer", cioè le persone nate tra il 1955 e il 1969. Con l’uscita dal mercato del lavoro di questa generazione il loro contributo si ridurrà considerevolmente.

Raggiungere i giovani
“Dobbiamo trovare nuovi modi per riuscire a raggiungere le persone, accompagnarle e restare loro vicino”, sintetizza il segretario della Conferenza episcopale Langendörfer.
L’EKD osserva comunque una crescente rilevanza sociale del lavoro della chiesa, per esempio nell’ambito dell’assistenza all’infanzia. La chiesa evangelica e la diaconia offrono infatti oltre mezzo milione di posti nei loro asili nido e doposcuola. (da kath.ch; trad. it. G.M. Schmitt; adat. G. Courtens)

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