Religione in declino negli USA

La destra evangelica ha portato al potere Donald Trump, ma il numero dei cristiani diminuisce di anno in anno

29 luglio 2018

Gli Stati Uniti sono in piena trasformazione. Da una prospettiva europea vediamo spesso soltanto un’America evangelicale, perlopiù bigotta. Ma la realtà è più complessa: generazione dopo generazione sono sempre meno le persone che si dichiarano cristiane. Tuttavia non votano. Lauric Henneton analizza questo fenomeno sorprendente. Docente all’università di Versailles, l’anno scorso ha pubblicato “La fin du rêve américain?” (“La fine del sogno americano?”) per le edizioni Odile Jacob.

Non è paradossale parlare di declino della religione negli Stati Uniti quando la destra evangelica trionfante ha contribuito all’elezione di Donald Trump?
Il declino è molto marcato, gli indicatori non mancano. Ma per comprendere il paradosso bisogna distinguere tra demografia religiosa e effetto elettorale. La parte della popolazione che dichiara la propria appartenenza a una Chiesa cristiana diminuisce di anno in anno. I giovani adulti, anche se un tempo sono stati battezzati cattolici o protestanti, non si identificano più come tali. Sono sempre di più le persone che nei sondaggi barrano la casella “none” (nessuna) alla domanda sulla religione di appartenenza. Negli Stati Uniti vengono soprannominati appunto “none”. Questa popolazione vota poco, è politicamente sottorappresentata. Al contrario, la destra evangelica è molto mobilitata. Si tratta di un elettorato bianco, più anziano e disciplinato, il cui coinvolgimento in politica fa parte dell’impegno religioso.

Il declino è molto rapido?
Negli anni 1990 e 2000 i “none” non rappresentavano mai più del 10% della popolazione, mentre oggi, in certi Stati, si tratta della categoria “religiosa” più importante. Sono quasi il 25% a livello nazionale e addirittura il 40% tra i giovani!

Come si spiega il fenomeno? Che cosa ha innescato questo declino della fede?
Non si tratta necessariamente di un declino della spiritualità. Come in Europa, la maggior parte delle persone che non si identificano con una religione ha un proprio sistema di credenze, più personale, che non accetta dogmi. Tuttavia è lecito pensare che gli scandali sessuali nella Chiesa cattolica abbiano influito. Analogamente, l’ipocrisia di certi predicatori evangelici, rivelata da scandali morali o malversazioni, ha certamente provocato danni. Ci sono anche giovani evangelici irritati dal conservatorismo morale della loro chiesa. Più in generale, possiamo immaginare che l’aumento dei “none” sia legato all’accesso delle masse all’istruzione superiore. D’altronde è nei campus che le lobby politiche cercano di reclutare questo elettorato difficile…

Perché sono così poco mobilitati politicamente?
Proprio perché non si identificano nelle istituzioni, che si tratti delle chiese, dei partiti o dei sindacati. Anche coloro che votano democratico si dichiarano piuttosto indipendenti! (da Réforme; intervista Andrés Allemand; trad. it. G. M. Schmitt)

Presente e futuro delle chiese svizzere (Segni dei Tempi RSI La1)

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