A Davos c'è aria di rivolta

Secondo uno studio dell'organizzazione umanitaria Oxfam, l'ineguaglianza sociale nel mondo sta registrando una crescita impressionante

18 gennaio 2017

(ve/kath.ch) Nel 2016 gli otto uomini più ricchi del mondo possedevano un totale di 426 miliardi di dollari, ovvero più della metà più povera della popolazione mondiale nel suo insieme. Adesso persino il World Economic Forum critica il capitalismo globale.
“Il ritorno a Davos dei critici del capitalismo è evidente”, ha scritto domenica scorsa la “Sonntagszeitung”. Questa volta, tuttavia, i critici non sono dimostranti di sinistra, ma provengono dalla stessa élite interna del WEF. Tra di loro anche il fondatore del WEF, Klaus Schwab, che raccomanda maggiore responsabilità sociale.

Klaus Schwab

Secondo la “Sonntagszeitung”, Guy Standing, professore di sociologia dello sviluppo all'università di Londra, in un documento ufficiale del WEF denuncia la “corruzione del capitalismo” e la crescente ingiustizia. Per lui una soluzione a questo male planetario esiste: il reddito di base incondizionato.
L'economista parla delle “cinque menzogne del capitalismo”. La quinta, secondo quanto riportato dal quotidiano, è quella politicamente più importante: “L'affermazione secondo la quale il lavoro sarebbe il modo migliore per uscire dalla povertà” è per lui una menzogna. Nei fatti il “vecchio sistema di redistribuzione” è al collasso in quanto per molte persone non vale semplicemente più la pena lavorare. Dal momento che le persone colpite hanno sofferto le conseguenze del crollo dei redditi e dell'incertezza economica, “la rivolta è nell'aria”, continua Standing.

Per molte persone non vale semplicemente più la pena lavorare

Un'era dell'ira
La differenza di salario tra i normali lavoratori e i manager è aumentata molto rapidamente negli ultimi vent'anni: secondo la “Sonntagszeitung”, vent'anni fa l'amministratore delegato di un'azienda guadagnava 45 volte di più dell'impiegato medio. Oggi guadagna 130 volte di più.
Guy Standing si aspetta sulla base della “persistente incertezza economica una collera crescente e un'era dell'ira”. La sua previsione: “Quanto più perdurerà il fraudolento processo di arricchimento e impoverimento, tanto più il precariato”, ossia la classe inferiore, “si infurierà”.

Le persone si sentono abbandonate a sé stesse
Anche uno studio dell'organizzazione internazionale di aiuto umanitario e progetti di sviluppo Oxfam mostra la crescita vertiginosa dell'ineguaglianza sociale: secondo il rapporto presentato lunedì a Berlino, un totale di 3,6 miliardi di persone possiede 409 miliardi di dollari. Jörn Kalinski, direttore di campagna di Oxfam Germania, commenta: “In tutto il mondo sono sempre di più le persone che si sentono abbandonate a sé stesse. In molti luoghi i salari reali ristagnano, mentre manager e grandi azionisti si concedono somme milionarie ogni anno più elevate”. (trad. it. G. M. Schmitt)

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