Cura spirituale per i richiedenti l'asilo

Progetto di assistenza spirituale ai musulmani nei centri federali per richiedenti l'asilo

31 dicembre 2016

Keystone Steffen Schmidt

(ve) Nel centro per richiedenti l'asilo Juch, nel canton Zurigo, sono attivi dallo scorso luglio tre assistenti spirituali musulmani. Assunti e stipendiati dalla Segreteria di Stato della migrazione (SEM), si dividono un lavoro al 70% per una fase sperimentale della durata di un anno. Il progetto sarà valutato dal Centro svizzero Islam e società dell'Università di Friburgo.

Riservatezza del progetto
Non è dato di sapere chi siano gli assistenti spirituali. La portavoce della SEM Céline Kohlprath spiega: “Per motivi di protezione dei dati la SEM non rende noti i nomi dei collaboratori dell'assistenza spirituale ai musulmani”. Belkis Osman-Besler, vicepresidente dell’Associazione delle organizzazioni islamiche di Zurigo (VIOZ) con cui collabora la Segreteria di Stato della migrazione (SEM) per il progetto di assistenza spirituale, aggiunge: “Gli assistenti non devono essere incalzati e tempestati dai media”. In quanto al loro profilo, Osman-Besler precisa: “Hanno esperienze di assistenza spirituale in generale e a contatto con richiedenti l'asilo. Hanno tutti e tre una formazione in ambito religioso”.

Centro per richiedenti l'asilo Juch

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Gli assistenti spirituali devono soddisfare molti requisiti, tra cui la conoscenza delle lingue, in particolare della lingua araba, e “il riconoscimento e il rispetto dei principi democratici e dello Stato di diritto”. Tutti sono stati esaminati dal Servizio delle attività informative della Confederazione.
Belkis Osman-Besle commenta con poche parole lo scrupoloso esame: “Un requisito era la reputazione ineccepibile. Non mi sembra così grave. È un bene sapere che queste persone sono state esaminate dallo Stato e sono state ritenute idonee. Anche la VIOZ è stata esaminata”.

Un servizio a carattere interreligioso
La Segreteria di Stato per la migrazione ha motivato la sperimentazione dell'assistenza spirituale ai musulmani con l'aumento di richiedenti l'asilo musulmani a causa della guerra in Siria. La portavoce della SEM Céline Kohlprath aggiunge: “Spesso gli uomini musulmani frequentano le moschee locali, ma molti richiedenti l'asilo nel centro sono donne e bambini, che appartengono alle categorie particolarmente vulnerabili del settore dell'asilo. È quindi un bene che ci siano a disposizione persone di contatto in grado di offrire una assistenza spirituale musulmana”.
Gli assistenti spirituali musulmani collaborano con gli assistenti spirituali delle Chiese nazionali. Belkis Osman-Besler spiega: “Non ci dividiamo il lavoro in modo tale che gli assistenti spirituali delle Chiese si concentrino soltanto sui richiedenti cristiani e noi sui musulmani. Bisogna poter offrire un'assistenza spirituale interreligiosa”.

Molti richiedenti l'asilo nel centro sono donne e bambini

Reazione positiva delle chiese
Le Chiese nazionali accolgono con favore il progetto. Esther Straub, del Consiglio della Chiesa evangelica riformata del canton Zurigo, afferma: “Siamo lieti che il progetto sia decollato e che possiamo acquisire le prime esperienze di collaborazione interreligiosa nell'assistenza spirituale”.
Le Chiese auspicano che l'assistenza spirituale ai musulmani in collaborazione con l'assistenza spirituale cristiana possa affermarsi anche in altri centri federali per richiedenti l'asilo. Esther Straub non esclude ulteriori collaborazioni con i musulmani: “Ci auguriamo che si consideri l'assistenza spirituale negli ospedali, nelle carceri e nei servizi di emergenza e che in futuro anche lì si affermi l'assistenza spirituale musulmana e possa aver luogo una collaborazione tra le religioni”. (agenzie/Paolo Tognina)

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