Profughi caprai sulle Alpi retiche

Un progetto ecumenico lanciato nel Cantone dei Grigioni offre un apprendistato nel settore dell'allevamento ovino a richiedenti l'asilo provenienti dalla Siria e da altri paesi

18 marzo 2015

(Rita Gianelli) Nei Grigioni è in aumento il numero dei profughi che dopo aver ottenuto l'asilo o essere stati ammessi a titolo provvisorio ricevono un permesso di soggiorno, afferma Georg Carl dell'Ufficio retico della migrazione. Alcuni dei circa settanta ospiti temporanei del Centro di transito Rheinkrone di Cazis trova lavoro nel settore alberghiero o nell'industria della lavorazione della carne. Tuttavia la maggior parte di essi non ha un impiego.

Favorire l'integrazione
Per favorire l'integrazione dei migranti e di chi, per varie ragioni, è escluso ed emarginato, il pastore riformato Jörg Wuttge, che cura le comunità di Cazis, Flerden, Summaprada, Tschappina e Urmein, ha costituito, in collaborazione con suor Priska Füglistaler, direttrice della scuola conventuale di S. Catarina a Cazis e Stefan Bolliger, membro del consiglio della Chiesa Evangelica Libera di Thusis, il gruppo di lavoro ecumenico Agape. L'iniziativa ecumenica ha permesso di creare un programma agricolo per l'integrazione di richiedenti l'asilo, profughi e persone senza più diritto all'indennità di disoccupazione. Il “Gaissaprojekt”, un progetto di lavoro incentrato sull'allevamento caprino, intende permettere a queste persone l'inserimento nel mercato del lavoro.

Possibili sviluppi
Nella fase iniziale del progetto le persone coinvolte sono due. "Ma già a partire dal prossimo anno dovrebbero essere di più", dice Wuttge. Il progetto si snoda su tre anni. Durante il primo anno viene costituito un gregge che deve essere preparato per il pascolo estivo sugli alpeggi. A questo scopo il comune di Cazis mette a disposizione due ettari di terra tra Rothenbrunnen e Rodels. I partecipanti al progetto, uomini o donne, lavorano sui pascoli tre ore al giorno. Tra i loro compiti, il controllo e l'ispezione di animali e pascoli, la preparazione al cambio di pascolo quindicinale e la cura del territorio. In inverno ai partecipanti vengono impartite nozioni teoriche sull'allevamento di bestiame minuto, di mucche da latte e di capre presso il Centro di formazione e consulenza agraria Plantahof di Landquart. Il secondo anno è caratterizzato dalla produzione di latte e formaggio per il proprio fabbisogno. Il terzo anno i partecipanti dovranno essere in grado di condurre un alpeggio o di intraprendere una formazione come operatori agricoli.

Progetto pionieristico
Daniel Lang, allevatore di capre a Präz, è responsabile dell'accompagnamento professionale del “Gaissaprojekt”. Secondo lui il progetto è avveniristico. "Molti migranti hanno origini contadine e mediante questo progetto possono perfezionare le loro conoscenze", afferma. Lo scopo del progetto è di permettere ai migranti di acquisire le nozioni di base di un lavoro che potranno svolgere in Svizzera o anche nel loro paese d'origine, se un giorno dovessero rientrare in patria.
Il "Gaissaprojekt" permette inoltre di sostenere un'antica razza caprina promossa da ProSpecieRara e che negli anni Novanta era quasi estinta. Wuttge, che ha un legame speciale con l'allevamento caprino, fa pure notare che il mercato dei prodotti a base di latte di capra sta conoscendo un grande sviluppo. Anche questo un motivo di ottimismo collegato a questo progetto ecumenico avviato nei Grigioni. (da reformiert; trad. it. G. M. Schmitt)

Il progetto
Il “Gaissaprojekt” viene finanziato essenzialmente con contributi di privati e fondazioni (tra cui Fondia, la fondazione della Federazione delle chiese per i progetti diaconali). Anche il canton Grigioni assicura un contributo. L'assunzione di un padrinato per una capra striata grigionese costa 290 franchi. Ogni padrino riceve come certificazione simbolica un “Februargitzis” intagliato in legno.

LINK CORRELATI: